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Un viaggio lungo un giorno | Andrea / Compagnia IAC

La cosa che più mi ha colpito del nostro viaggio in Svezia è stata la lunghezza delle giornate. In questo periodo dell’anno, ed in particolare modo in questi gironi dell’anno, la luce è presente praticamente 24 ore su 24.

Le conseguenze sono che non senti mai di dover riposare e che le giornate si incollano una all’altra senza avere inizio e fine.

Per questo motivo mi viene difficile dire cosa abbiamo fatto ieri, o ieri l’altro, oppure oggi. Quello che so è che abbiamo attraversato una serie di esperienze molto importanti per noi come rete e per me come lavoratore del teatro.

Prima di tutto un confronto sano e reale con le persone di Ung Scenn Norr, progetto per il potenziamento di competenze dei giovani ragazzi della regione di Norrbotten attraverso percorsi di teatro. A differenza di altre situazioni non c’è stato bisogno di “rappresentarsi”, loro ci hanno aperto le porte dei loro spazi (enormi, con circa 5.000 mq di sale prova, uffici e laboratori) e ci hanno dato la possibilità di esplorare, curiosare e spiare. Un modo vero per conoscere il loro lavoro quotidiano.

Noi in cambio abbiamo tenuto un workshop di una giornata aperto a ragazzi della città. Abbiamo giocato la carta dell’entusiasmo e della capacità poetica che il nostro teatro sa realizzare.

In poche ore si è creata una piccola comunità di teatranti transeuropei, che si sono guardati da vicino e da lontano, odorati, abbracciati ed abbandonati (nel senso più alto del termine).

Alcuni dei partecipanti sono arrivati con un carico di problemi personali. Forse eravamo un po’ preoccupati per questo, non sapevamo come avrebbero reagito persone un po’ fragili all’impatto con un tipo di teatro che muove molte energie. Ma all’ingresso nella sala teatrale è stato subito chiaro che erano disposti a metterli da parte per quelle ore da passare insieme, e forse, a partire d quel momento, a ridimensionarli un po’.

Non so dire se tutto questo è successo di mattina, di sera o di pomeriggio, anche perché si pranza alle 12 e si cena alle 5 del pomeriggio, e questa cosa ha contribuito a mandare in tilt il mio sistema di riferimento della giornata.

Alla fine di questa lunga giornata torniamo ricchi di doni, non ve li potremo di certo mostrare perché non sono doni materiali. Portiamo con noi il verde degli alberi, il colore rosso granata del Norrbottenteatren (tipico di questa regione), la cordialità degli Svedesi, il piacere di Maria, Christine, Mervi ed altre persone, il gusto del Grilla Korv (grigliata di mezzanotte sulla spiaggia), almeno quattro possibili idee per continuare a collaborare, e la luce infinita di questi luoghi.

 

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